C’è tanto verde e “tanta Catania” nei progetti che hanno visto aggiudicarsi i primi tre posti del concorso internazionale di idee per la riqualificazione del lungomare cittadino, nel tratto compreso tra il Faro Biscari e piazza Europa, ossia la zona più centrale della città, dove insiste il porto e dove è presente la linea ferrata statale, che in tutti i progetti scompare alla vista ma rimane a servire la città sottoterra, liberando preziose aree in superficie.
C’è tanta Catania perché in tutti i raggruppamenti di professionisti vincitori ci sono architetti e ingegneri nati o che lavorano sotto l’Etna.
Al primo posto, infatti, assieme a Park Associati Srl di Milano (capogruppo), c’è il Consorzio stabile di ingegneria R1 s.c.a.r.l. che ha sede alle porte di Catania, precisamente a San Giovanni la Punta, insieme con la COPRAT di Mantova.
Al secondo posto troviamo Calì Architetti, con sede ad AciCastello, e ACA Amore Campione Architettura degli ingegneri catanesi Sebastiano Amore e Angela Campione, con studio a Giarre, affiancati dallo studio catalano Arriola & Fiol arquitectes di Barcellona.
Al terzo posto un’altra commistione di successo: la Società di Architettura TernulloMelo Architects, fondata dalla catanese Chiara Ternullo e da Pedro Teixeira de Melo nel 2006, a Lisbona.
La presenza dei tanti siciliani, oltre ad aver senz’altro animato la partecipazione a un concorso che, se la politica locale si rivelerà capace, potrà rappresentare molto per il futuro di Catania, si nota particolarmente nella comprensione dei luoghi e nelle proposte che, pur innovative com’è giusto che sia, rispettano e si adeguano alla fisionomia della città, da sempre esempio di dinamismo nel sud Italia.
Scopriamo i tre progetti attraverso le immagini dei rispettivi masterplan e dei render più interessanti:
1) Park Associati Srl, Milano; Consorzio stabile di ingegneria R1 s.c.a.r.l., San Giovanni la Punta; COPRAT, Mantova
Design team
PARK Associati Srl, Milano (MI)
Team
Filippo Pagliani, Michele Rossi
Elisa Taddei (Project Leader)
Ciro Capasso, Marinella Ferrari, Andrea Manfredini, Simone Marzorati, Luna
Pavanello, Michele Versaci
Consulenti RTP
Progettazione edilizia, urbanistica, infrastrutture/trasporti,
economia/estimo, sismica
R1 – Consorzio stabile di ingegneria R1 Scarl, San Giovanni la Punta (CT)
Sostenibilità ambientale ed energetica, impiantistica e reti
COPRAT – Società di ingegneria, Mantova (MN)
Consulenti esterni
Landscape
Projet Base Sarl, Parigi
Infrastrutture e trasporti
MIC – Mobility in chain Srl, Milano (MI)
Economia / Estimo
Smart Land Srl, Mestre (VE)
Marketing territoriale
Luca Ruggiero, Catania (CT)
Gianni Petino, Catania (CT)
Teresa Graziano (CT)
2) Calì Architetti, ACA Amore Campione Architettura, Arriola & Fiol arquitectes
La proposta progettuale prevede la riorganizzazione dell’intero sistema costiero – da Piazza Europa al Faro Biscari – a partire dalle peculiarità dei diversi contesti che lo costituiscono, incrociando la lettura longitudinale del margine urbano rappresentato dalla linea di costa con una lettura trasversale degli innesti delle diverse parti di città che lo toccano.
Il progetto definisce relazioni urbane, territoriali e paesaggistiche tra il sistema urbano, portuale e territoriale ma anche l’assetto funzionale e della mobilità veicolare, ciclabile e pedonale, il ripensamento e la valorizzazione degli spazi pubblici in generale.
L’obiettivo è disegnare un sistema urbano unitario che dia la preminenza alla presenza ed alla fruizione del mare ma che rispecchi al contempo le differenti caratteristiche storiche, morfologiche e funzionali dell’area: una fascia di verde attrezzato estesa lungo gli ambiti interessati dal progetto sulla quale si collocano gli interventi di riqualificazione come emergenze in grado di dare riconoscibilità alle diverse parti di città.
La realizzazione del Masterplan proposto si basa su un programma articolato in stralci funzionali che ha come obiettivo l’armonizzazione degli interventi, anche se dipendenti da amministrazioni diverse, attraverso una realizzazione flessibile per fasi di attuazione. Gli stralci funzionali relativi ai diversi sotto-ambiti faranno riferimento ad altrettanti programmi di finanziamento che potranno coinvolgere operatori pubblici e privati attraverso formule differenziate quali project financing, finanziamenti europei, programmi ministeriali etc.
Il progetto prevede quindi sia la riconversione e riqualificazione di vecchi edifici ormai in disuso, come la riprogettazione e introduzione di nuovi elementi connettori del tessuto. In Piazza Candido Cannavò (già Piazzale Oceania) e in Piazza Papa Giovanni XXIII, fulcri urbani strategici in cui la ferrovia rappresenta un limite invalicabile per il cittadino, si ricorre a strategie che ne prevedono lo scavalcamento attraverso spazi pubblici quali piazze o parchi, avendo così un vantaggio temporale in termini di tempistiche realizzative sull’idea di interramento della ferrovia. La scelta di costruire in maniera densa ma assolutamente concentrata, come per la torre svettante sulla piazza della stazione, trasmette la volontà forte di lasciare permeabilità tra la città e il mare, rendendo economicamente fattibile la realizzazione di un articolatissimo spazio pubblico fronte mare.
GRUPPO DI PROGETTAZIONE
Calì architetti
Arriola e Fiol arquitectes
ACA Amore Campione Architettura
Collaboratori:
Marialaura Calogero
Grazia Corsaro
Leonardo Pennisi
Gabriele Russo
Graziano Testa
Consulenti:
Sebastiano Impallomeni
David Soler
3) TernulloMelo Architects
Architettura: TERNULLOMELO ARCHITECTS
Nello studio lusitano ci sono due collaboratori catanesi, Federica Russo e Paolo Valastro, e alla produzione dei render ha partecipato anche il siciliano Gianluca Zito.
E’ un po’ strano che si chieda allo studio vincitore di un concorso PUBBLICO di idee di non pubblicare e rendere disponibili testi e immagini del progetto.
Sono tutti progetti interessantissimi per una città che, nella migliore delle ipotesi, da decenni e decenni ha investito solo sulle sgrandi strutture viarie periferiche ma ha abbandonato del tutto il contesto propriamente urbano.
Si tratta però di progetti immobiliari assai rilevanti che presumibilmente prevederebbero la realizzazione di migliaia di unità immobiliari che non mi è chiaro che mercato possano avera considerato il calo demografico di Catania e il declino ancora non arrestatosi della sua economia.
In soldoni, già limitandomi al nuovo Corso Martiri della Libertà, chi dovrebbe acquistare o affittare le case e gli uffici? E questa altre del fronte mare? E’ un dubbio che mi piace esprimere in chiaro. Personalmente farei a meno di troppi immobili per fini abitativi e commerciali e privilegerei la dimensione estetica e ricreativa.